TERAMO – Luciano D’Alfonso, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrosinistra dopo le primarie di ieri, e’ "contento della qualita’ e quantita’ del lavoro di queste settimane" ma sa bene che "ci sono delle realta’ dove deve riprendere l’intensita’ di iniziativa". Il riferimento e’ innanzitutto a Teramo citta’, considerato che alle primarie hanno votato poco piu’ di 300 persone. "E’ un luogo dove implementare l’azione politica, fuori di dubbio", commenta D’Alfonso. "Ci sono delle zone dove operiamo in discesa – aggiunge – e altre dove fare un supplemento di lavoro e dove ci dobbiamo concentrare". Attorno a lui registra la disponibilita’ di "liste civiche e sensibilita’ prossime al nostro mondo" e piu’ in generale "una messa a disposizione". Dei suoi finanziatori dice che si tratta di una "bella comunita’" e ricorda di essere stato "sempre circondato da affetto, volontariato e mobilitazione. Faro’ una distinta di tutti coloro che mi finanzieranno", assicura, e in relazione a chi si e’ gia’ messo a disposizione fa notare di avere anche un mezzo Ape che un professionista gli ha fornito per la campagna elettorale. Durante la conferenza stampa convocata per commentare l’esito delle primarie D’Alfonso ha poi dichiarato: "In Abruzzo c’e’ una questione morale, riferita alla condotta di alcuni". Il candidao governatore per il centro-sinistra parla della questione morale in questa regione come di "una questione individuale" legata alla "condotta degli eletti". Guardando al futuro e immaginandosi gia’ presidente della Regione annuncia che "come amministratore devo prevedere dei meccanismi che evitano il ripetersi" di quanto accaduto, "ad esempio per i rimborsi spese" che sono al centro di una indagine della Procura di Pescara non ancora conclusa. "Ci doteremo di un arricchimento normativo", annuncia. Per quanto riguarda la sua esperienza sul fronte della questione morale, D’Alfonso ricorda che nei suoi confronti sono arrivate, "fino ad oggi, 53 assoluzioni", ed e’ certo che il suo "operato sara’ validato anche dagli ulteriori gradi di giudizio". "Ho collezionato solo assoluzioni, dice oggi D’Alfonso, e per questo non saprei che fare, mentre per i pronunciamenti di secondo grado e’ questione di tempo. Non esiste un diritto di prevalenza di un cittadino che si candida, altrimenti sarebbe una giustizia a due velocita’". In merito ai motivi per cui e’ stato "destinatario di accertamento penale" il candidato alla presidenza della Regione commenta che non se lo aspettava "ma i miei denuncianti evidentemente ci hanno lavorato sopra" e non crede "di poter evitare accertamenti penali in futuro. Io mi occupo di fronteggiare i problemi dell’economia e della societa’", sottolinea, e nei confronti degli altri non ha "mai presentato denunce".
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